Anche quest’anno, Legambiente Basilicata ha organizzato l’Ecoforum regionale, un importante momento di confronto tra gli operatori del settore, gli imprenditori, le amministrazioni comunali e regionali per fare il punto sulla gestione dei rifiuti in Basilicata.
Lella Miccolis, Presidente del CIC, è intervenuta durante la tavola rotonda dedicata alla buone pratiche di gestione dei rifiuto come rappresentante della filiera del rifiuto organico, e ha fornito una panoramica della situazione regionale a confronto con quella nazionale.
Secondo quanto recentemente riportato da ISPRA, la quantità di umido e verde raccolti negli ultimi anni è rimasta costante, nonostante ne sia in vigore l’obbligo dal 2022. La Basilicata è allineata alla media nazionale per quanto concerne la quota di organico raccolto che è pari al 38% sul totale dei rifiuti urbani derivati dalla raccolta differenziata, ma, trattandosi di una regione meridionale, tale dato potrebbe e dovrebbe crescere; la quantità di rifiuti verdi intercettata è, invece, ancora insufficiente.
Per migliorare invece la qualità dei rifiuti, in netto peggioramento a livello nazionale, con un’intensificazione dei controlli merceologici, la Regione sarebbe in grado di guadagnare punti percentuali importanti, anche al fine di rispettare il valore del 5% di impurità previsto dai Criteri Ambientali Minimi. Revisione dei sistemi di raccolta, approcci sanzionatori, tariffe differenziate applicate dagli impianti e migliore tracciabilità dei flussi sono solo alcune delle azioni che potrebbero aiutare ad aumentare la qualità del nostro umido. Ma è dal cittadino che dobbiamo partire, sensibilizzando sull’utilizzo di sacchetti compostabili certificati che, purtroppo, ancora oggi non vengono adeguatamente distribuiti dai Comuni e dalle Aziende gestori della raccolta.
È importante che gli sforzi dei cittadini nel fare una corretta raccolta differenziata vengano valorizzati nel riciclo effettivo di quanto conferito, ovvero con una maggiore produzione di compost, energie rinnovabili e biometano sostenibile e con la diminuzione degli scarti prodotti dagli impianti di trattamento.
Impianti che, se a livello nazionale sono distribuiti in modo piuttosto omogeneo, mancano del tutto in Basilicata, costringendo all’esportazione in altre Regioni – anche molto lontane – con conseguente aggravio di costi economici e degli impatti ambientali.
Un miglioramento delle pratiche di raccolta differenziata affiancate ad un’impostazione industriale degli impianti e ad un efficientamento logistico sono le condizioni base da cui partire per chiudere il ciclo dei rifiuti e per raggiungere gli obiettivi nazionali, puntando all’effettivo riciclo richiesto dall’Unione Europea.