Cos’è il Biometano
Dal biogas al metano da fonti rinnovabili
Dalla raffinazione (upgrading) del biogas di ottiene il BIOMETANO, un biocarburante avanzato con qualità del tutto simili a quelle del gas naturale che può essere immesso in rete ed utilizzato per il riscaldamento, la cottura dei cibi e l’autotrazione.
La digestione anaerobica della frazione umida, associata all’upgrading del biogas a biometano, acquisisce, nel quadro complessivo della gestione dei rifiuti urbani, un ruolo strategico perché perfettamente in accordo con l’approccio “green e circolare” su cui l’Europa sta improntando le proprie politiche di sviluppo sostenibile.
La Piattaforma Tecnologica Nazionale del Biometano
Nel 2013 il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato un primo decreto che, attraverso lo strumento dell’incentivazione economica alla produzione, ha aperto importanti prospettive di sviluppo per la produzione di biometano per immissione in rete o per l’impiego come biocarburante per autoveicoli.
A questo è seguito, nel marzo 2018, un secondo decreto specificatamente orientato a incentivare il biometano per autotrazione.
Il 9 novembre 2018 il Consorzio Italiano Compostatori ha coordinato il lancio della Piattaforma Tecnologica Nazionale del Biometano in collaborazione con il CIB ed Ecomondo. L’obiettivo principale è di favorire la diffusione del biometano in Italia unendo i principali soggetti interessati.
Il CIC ha calcolato che in uno scenario di raccolta differenziata della frazione umida pienamente sviluppato, se tutti i rifiuti organici prodotti fossero trasformati in biometano, con un potenziale di biometano di circa 675 milioni di Nm3/anno, tale quantità sarebbe sufficiente per alimentare l’intera flotta di veicoli dedicati alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
I primi impianti di Biometano da rifiuti organici
Nel giugno 2017 il primo impianto italiano per la produzione di biogas da rifiuti a matrice organica, socio del CIC, si è allacciato alla rete, immettendo quindi biometano ottenuto dal trattamento dei rifiuti a matrice organica.
A fine 2020 sono 12 gli impianti di digestione anaerobica e compostaggio italiani, quasi tutti soci CIC, in grado di produrre biometano esclusivamente dal trattamento dei rifiuti organici della raccolta differenziata e di immettere il biometano nelle reti nazionali di trasporto o distribuzione, per essere valorizzato nel settore dell’autotrazione.
Si tratta dei pionieri della Economia Circolare in grado di produrre un combustibile rinnovabile e ottenuto al 100% da rifiuti organici.
Secondo stime CIC, una ipotesi realistica indica in 200-250 milioni di m3 la produzione nazionale di biometano da rifiuti entro il 2025.
Gli impianti di biometano soci del CIC
COMPOSTAGGIO CREMONESE Srl
L’impianto di Villanova del Sillaro (LO) è autorizzato per una capacità annua di 29.900 tonnellate e produce biometano.
S.E.S.A. Spa
L’impianto di Este (PD) è autorizzato per una capacità annua di quasi 565.000 tonnellate e produce biometano e compost.
Il biometano viene impiegato per il funzionamento degli automezzi di raccolta sul territorio. Il calore in eccesso viene immesso nella rete di teleriscaldamento pubblica.
SNAM4ENVIRONMENT
L’impianto BIOWASTECH4ANZIO di Anzio (RM) è autorizzato per una capacità annua di circa 50.000 tonnelate e produce biometano e compost.
L’impianto BIOWASTECH4FOLIGNO di Foligno (PG) è autorizzato per una capacità annua di circa 53.500 tonnelate e produce biometano e compost.
L’impianto RENERWASTE di Caltanissetta (CL) è autorizzato per una capacità annua di circa 27.375 tonnelate e produce biometano e compost.