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Regolazione tariffaria, impianto, overcapacity e necessità di una visione prospettica del Paese. I temi dell’intervento di Lella Miccolis all’evento “Impianti minimi: chi decide?”

Lunedì 19 febbraio 2024 Lella Miccolis, presidente CIC, ha partecipato all’evento organizzato da RiciclaTV dedicato al tema  “Impianti minimi: chi decide?” a cui hanno preso parte anche Utilitalia e Assoambiente. L’evento è stato occasione per fare il punto in materia di regolazione tariffaria per gli impianti di chiusura del ciclo rifiuti, dopo le sentenze della giustizia amministrativa che hanno annullato il sistema degli ‘impianti minimi’ per gli anni 2022-23 e la delibera ARERA che, nei giorni scorsi, lo ha riattivato per il prossimo biennio, subordinandolo però al Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti.

Per il Consorzio Italiano Compostatori ha partecipato la presidente Lella Miccolis facendo il quadro per ciò che riguarda la situazione degli impianti di trattamento della Forsu in Italia e cosa servirebbe, in visione strategica e prospettica.

La presidente del CIC ha parlato di:

  • FORSU: In merito alla Frazione Organica, in questi anni le cose sono molto cambiate e oggi quanto mai fondamentale attualizzare la fotografia dei rifiuti in particolare sul fronte della Forsu, perché molto spesso si fa riferimento a dati ormai superati e per certi versi si è molto ottimistici quando si parla di incremento della raccolta differenziata della frazione organica, la quale, al contrario, si trova in una situazione stagnante.
  • IL QUADRO DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO FORSU IN ITALIA: bisogna innanzitutto tenere presente che la realtà italiana è molto diversificata: ci sono alcuni impianti molto grandi, altri medio-piccoli, di solo compostaggio, digestione aerobica/gestione integrata, impianti privati, pubblici, pubblici appaltati ai privati ecc. Il conflitto tra la pianificazione centralizzata e le dinamiche del libero mercato è complesso e non facilmente risolvibile.
  • L’OVERCAPACITY: Uno dei temi più importanti da affrontare riguarda l’overcapacity. In Italia le uniche regioni che presentano un deficit dal punto di vista impiantistico (e quindi dell’incrocio domanda/offerta) sono la Campania e il Lazio. Inoltre altri impianti sono in corso di autorizzazione e realizzazione. Se ragionassimo poi in termini di macroaree o macro regioni come recita un passaggio del Programma Nazionale Gestione Rifiuti, per quanto riguarda la FORSU, la situazione risulta già attualmente in equilibrio tra rifiuto organico generato e impiantistica.
  • UNA INCERTEZZA CHE DANNEGGIA IL SISTEMA: Il raggiungimento dell’ equilibrio tra rifiuto prodotto e rifiuto trattato deve essere garantito. Tuttavia, l’overcapacity e le tariffe di conferimento finiscono per creare uno squilibrio in termini di domanda ed offerta di rifiuti organici, rendendo precaria la programmazione economico-finanziaria degli impianti e delle amministrazioni pubbliche e generando, nel contempo, incertezza e frammentazione nel settore.
  • QUALE PIANIFICAZIONE: Il sistema di aziende che da decenni consentono di garantire il recupero/riciclo della frazione organica rappresenta un pezzo dell’economia dei vari territori. In questa situazione di instabilità, diventa difficile garantire il domani sia agli operatori che ai dipendenti degli impianti, considerando che anche le amministrazioni comunali e enti d’ambito stanno navigando a vista. In questo quadro, è urgente agire per una pianificazione adeguata e il ruolo rilevante deve essere quello dello Stato.
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